Età Anagrafica – Età Biologica

Due persone che nascono nello stesso momento non invecchiano alla medesima velocità nonostante il tempo trascorso dal momento della nascita sia esattamente lo stesso.

E’ come quando andate dal concessionario per comperare una di quelle auto usate che provengono dalle flotte aziendali, stessa auto, stesso anno di immatricolazione, stessi chilometri , fate il test drive con  due auto identiche ( magari con colori diversi ) e una vi sembra nuova e vi da l’impressione di poter fare altri 100.000 chilometri, l’altra invece si comporta come una ferro vecchio prossimo alla rottamazione.    

E’ la differenza concettuale fra età anagrafica ed età biologica. La prima ci dice inequivocabilmente quanti anni abbiamo, la seconda come sta funzionando la nostra macchina corpo.

Ciò che crea la condizione fisica che abbiamo dopo i cinquant’anni non è solo lo scorrere del tempo, ma lo stile di vita che abbiamo adottato fino a quel momento, anche i gemelli omozigoti pur avendo lo stesso DNA, se adottano uno stile di vita differente fra di loro invecchiano ad una velocità differente uno dall’altro. 

L’età biologica esprime la velocità del processo di decadimento organico legato all’invecchiamento, ovvero, posso avere 50 anni all’anagrafe, ma la funzionalità di un quarant’enne.

La natura ha programmato l’essere umano per esprime il massimo del proprio potenziale biologico fino al periodo necessario alla riproduzione al fine di  assicurare la sopravvivenza della specie . Superato quel punto diventiamo inutili dal punto di vista evolutivo e di conseguenza comincia il processo di invecchiamento.

Il corredo genetico non è programmato per mantenere la funzionalità ottimale una volta finito il ciclo riproduttivo e quindi l’organismo si avvia verso il decadimento funzionale.

Ciò che ho fatto fino a quel momento, ovvero lo stile di vita che ho condotto , ha influito sull’epigenetica del mio corpo. Il tipo di alimentazione, l’attività fisica che ho praticato , la mia vita sociale ed emotiva hanno modellato il mio fenotipo e hanno contribuito in modo sostanziale a determinare la mia età biologica.                   

Esistono varie metodologie per misurare l’età biologica attraverso parametri biochimici, test funzionali e in parte anche parametri genetici.

Sono stati individuati dei marcatori fisiologici specifici per i diversi sistemi (cardiovascolare, immunitario, neuro-cognitivo , endocrino, ecc. ), e la misurazione è basata sull’analisi dei cambiamenti fisiologici che avvengono sugli organi di questi sistemi  riducendone la funzionalità.

Nel 2018 un team di scienziati dell’università di Yale ha condotto uno studio basato sull’analisi di nove biomarker presenti nel sangue al fine di stabile l’età biologica dell’individuo in relazione all’età anagrafica. Se l’età biologica (o fenotipica come definita dai ricercatori) è più alta di quella anagrafica la persona invecchia più velocemente della media e presenta un rischio maggiore di contrarre malattie e quindi morire anticipatamente.

Come sempre succede nella ricerca scientifica, buona parte dei risultati ottenuti vengono utilizzati per creare business. Sul mercato esistono una mezza dozzina di aziende che, attraverso test principalmente basati su biomarker e analisi genetiche, tutti scientificamente attendibili, determinano l’età biologica dell’individuo con costi variabili che vanno dai 500 ai 1.500 Euro.  

A prescindere dal numero di anni che esprime una valutazione del genere, il messaggio più importante di questo paragrafo è che l’età anagrafica non è modificabile, è scritta sul calendario nei registri del comune nel quale siamo stati schedati alla nascita. 

L’età biologica invece è un valore che può essere modificato e controllato, dipende in gran parte da noi stessi , dalle scelte che  facciamo e dai comportamenti che mettiamo in atto nel gestire i fattori  che influenzano il processo di invecchiamento. 

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